Recensioni / Reviews



About Deutsche Grammophon Cd Mozart Clarinet Concerto K622 with Claudio Abbado

"All the characteristics of Abbado's earlier Mozart recordings -- the lightness and transparency of texture, the crispness of rhythm and the effortlessness with which the music falls into its natural shapes without a hint of contrivance -- Alessandro plays the Clarinet Concerto with wonderful suppleness and liquid tone... "
Record Review / Andrew Clements, The Guardian (London) / 18. April 2013

". . . in the capable hands of Claudio Abbado, the Bologna Mozart Orchestra, and soloist Alessandro Carbonare, both the first and third movements sound like enormous fun to play ..."
Record Review / Paul Drive, Classic FM (London) / 22. April 2013
" . . . Alessandro Carbonare's immaculate technique, mellifluous tone and aristocratic musical instincts -- sublime in one of the composer's most beautiful adagios -- are given instinctive support by Abbado and his players. This is Olympian Mozart, a pleasure to hear from first to last."
Record Review / Hugh Canning, The Times (London) / 28. April 2013


About  the Cd "Invenzioni" with Tetraktis, Decca, 481 0556, Distrib. Universal

"Con commenti ben calibrati di Sandro Cappelletto, Gastdn Fournier-Facio  e Alessandro Annunziata, esce un cd interessante. Protagonista e il clarinettista Alessandro Carbonare, con il gruppo di percussionisti Tetraktis, in un'antologia di brani vari, saldamente interconnessi per un singolare panorama su tendenze rilevanti della musica del nostro tempo. Molti gli autori presi in considerazione, con arrangiamenti elaborati dal gruppo stesso: Monk, Reich, Zappa, Sollima, Panfili, Annunziata, Iturralde, fino ai classici Bart6k e Stravinsky, di cui Carbonare esegue i fulminei 'Trepezziper clarinetto solo (1919), qui arricchiti dalle percussioni usate da Stravinsky stesso nel Sacre. Ed e una sorta di riesame critico, tale da offrire una chiave di lettura per tutto il cd, caratterizzato dalla perlustrazione del territorio creativo attraverso una Vera e propria indagine sul funzionamento della rnusica in sé. I Tetraktis offrono le loro versioni del cammino della musica contemporanea verso la dimensione improwisativa e jazzistica, che si è incuneata progressivamente nel modo dipensare la musica di ogni tradizione e di ogni tempo.
Ci sono, in questi brani, due fattori che rifulgono: uno e quello dell'eterno incrocio tra il filone popolare e il filonesmbisticoper cui l'High Society si inebria dell'immersione in ciò che è avvertito come semplice e “primitivo”; l'altro e la rarefazione per cui tanto piu la musica appare pregnante e intellettuale, tanto più va verso l'essenza. Le percussioni, incalzanti talvolta, rilassanti talaltra, sono il mezzo precipuo attraveno il quale tale esplorazione del materiale musicale può meglio essere espletata. E’ una musica eminentemente urbana, carica però di echi di mondi “altri”, specie quelli che si collocano all'estremo opposto del nomadismo e del vagabondaggio. E’ una forma di curioso post-modernismo, un periplodove sembra di attraversare un villaggio tibetano, un paese della Normandia, una tribù africana, un teatro cinese, una landa sudamericana per ritrovarsi al centro di New York.

“Né popolare né snob, soltanto musica del nostro tempo” da “Prendete nota” di Claudio Strinati, nel Venerdì di Repubblica, 10 gennaio 2014-02-18




"Invenzioni
Tetraktis Percussioni, Alessandro Carbonare
Music ltalia 1201 3/ DDD/ Libretto: buono /Italiano
Artistico:***** Tecnico: *****
"Un disco notevole: curioso, originale, vibrante, suonato e registrato in maniera eccellente. Un viaggio che copre oltre un secolo di musica spingendosi fino alla più stretta contemporaneità, partendo da Bartòk per arrivare a Sòllima, con un ensemble di percussionisti-il Tetraktis - affiancati dal clarinetto di Alessandro Carbonare. Nel libretto del cd si legge della genesi di questo progetto: “Pifferi e e tamburi fanno parte delle culture popolari di numerose aree geografiche.. Questi strumenti sono spesso presenti assieme” scrive Gianluca Severi. “Hanno capacità lirica e pianissimi impercettibili, sono espressivi, possiedono affinità timbriche e ritmiche, di agilità, velocità, nitidezza...”. Partendo da questo presupposto, da un materiale comunque quale il legno -e dall'idea di un suono prodotto dalla vibrazione di un’ancia e dalla vibrazione di una membrana -nasce questo excursus che attinge a forme diverse, “dal mondo colto, popolare, tradizionale, a1 jazz, dalla natura…” . Ecco allora in apertura del cd il brano Ritual compostoda Alessandro Annunziata per Tetraktis, ricco di rievocazioni modali, mosso da un'implacabiie pulsione ritmica, seguito dalle Danze Popolari Rumene di Bartòk, da una rilettura originale di Thelonious Monk (Monk Suite, da due perle firmate da Sòllima (Milleniumn Bug) e Petro Iturralde, attraverso Zappa, Reich, Riccardo Panfili e chiudendo con i Three Pieces for Solo Clarinetdi Stravinskij, dove a fianco dello stnunento solista si è deciso di unire, con un'azzeccata scelta artistica, le percussioni…”
In Amadeus, n.291, Febbraio 2014

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